SAMSA: la poetessa che scrive versi per raccontare la realtà

15 Febbraio 2023

Francesca Fiori, meglio conosciuta come SAMSA, è una poetessa che scrive versi per raccontare la realtà, per strutturarla in parole e per comprenderla. Originaria del Molise, SAMSA si è fatta conoscere al grande pubblico grazie alla sua poesia profonda e riflessiva, che rappresenta un’eco della vita di tanti giovani.

Nell’intervista esclusiva per il programma radiofonico Lunatika On The Radio, SAMSA ci parla della sua passione per la scrittura e dei poetry slam, un’esperienza che le ha permesso di esprimere al meglio la propria creatività. Ha partecipato per la prima volta ad un poetry slam nell’ormai lontano 2015 in una aula universitaria, e poi ha organizzato il primo poetry slam a Termoli con i ragazzi del collettivo Poetry Slam Abruzzo.

La poesia di SAMSA è un’esperienza unica, che affonda le radici nella realtà quotidiana e che parla ai cuori di tutti coloro che amano le parole. La sua scrittura è stata descritta come “ricucire, raccontare e portare senso agli eventi” e i suoi versi sono considerati una finestra sulla vita dei giovani di oggi.

Francesca Fiori, in arte SAMSA, afferma di avere “troppa paura di vivere“, ma è proprio attraverso la sua poesia che riesce a trovare il coraggio di esplorare nuovi mondi e di esprimere se stessa al mondo.

Il futuro di SAMSA è caratterizzato da una voglia di esplorare nuove forme di espressione e di portare la sua poesia in nuovi luoghi e contesti. L’intervista è un’occasione unica per scoprire di più sulla vita e sulla poesia di una delle voci più interessanti della scena poetica italiana.

SAMSA ha partecipato all’ultimo Lunatika Poetry Slam (clicca qui per info e foto dell’evento).

Non perdete l’intervista esclusiva su Lunatika On The Radio, disponibile su WebLiveTV. Cliccate PLAY sul video per guardare l’intervista completa e scoprire tutto sulla poetessa italiana.


POP
di SAMSA

Pop pop
pop pop
è la mia testa
infilata nel microonde
per fare del popcorn.
Tap tap
tap tap tap
sono i miei piedi che ballano il tip tap
al ritmo di una cumbia.

La verità sarà convulsa o non sarà.

Le contraddizioni
sono letteralmente tutto quello che ho,
tutto quello che resta,
sotto il cielo indaco di questa festa.

Perfetta, questa realtà teletrasmessa.
Pervinta è lo stato delle cose in cui staziono, stallo.
Pervinca è il colore del niente,
il Pantone dell’anno.

Di me che cosa resta dopo la tua faccia,
non so che cosa voglio,
non riesco a stare ferma,
ho scordato di respirare così a lungo
che adesso non lo so più fare,
continuo solo ad annegare.

Un desiderio scarno,
una doratura fredda,
un cuore ardente spento
dentro al gioco della colpa,
sotto il velo del controllo,
in ritardo batte piano
a ritmo della fretta.
Tossica
ho solo la rabbia
che esce da questo inchiostro,
la stessa che mi sgretola
mentre mi definisce,
in cui mi riconosco .
Tossica,
sono una persona fragile
nascosta dietro l’indecifrabile,
Tossica,
con le mie mani rapaci e le mie ali incapaci,
però risuono.

Lamp lamp
lamp lamp
è la mia rabbia che mi brucia un lampo quando m infiammò,
mi accendo, divampo, distruggo perché so farlo.
Clap clap
clap clap
sono le mani di padri spettatori
quando mi spezzo,
sorrido, metto tutto in fila e non mi sento. Acconsento. Non mi oppongo.
Sto in silenzio
e vinco una caramella,
per me per la più bella.
Una caramella per l’ addomesticata, bisbetica domata.


 

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